lunedì 27 ottobre 2014

Sirenia in studio e Ailyn vuota il sacco

I Sirenia ci annunciano su Facebook che è in preparazione un nuovo album, che dovrebbe vedere la luce nel 2015. La notizia ce l’aveva già data anche Cavallyn durante un’intervista al MFVF, assieme a qualche altra chicca.


Ad esempio, abbiamo scoperto che non sa camminare sui tacchi a spillo, ma in compenso parte del merito per il fatto che Perils Of The Deep Bule sia venuto meglio dei predecessori è proprio suo: The 13th Floor era stato scritto prima del suo arrivo, The Enigma Of Life ha raccolto gli avanzi (ma dai? non l’avremmo mai detto), e poi è stata lei a prendere Morten per i capelli e dirgli: “Amo’, deciditi. Vedi di fare qualcosa di decente”. Alla faccia di chi la incolpava della deriva pop (fatto male) dei Sirenia.
Ora non resta che sperare che Morten non la cacci come tutte quelle prima di lei per aver svelato al pubblico il suo piccolo, sporco segreto. Ma magari salverà la situazione preparandogli una tortilla di patate come ci spiega nel video.


domenica 26 ottobre 2014

Nightwish Hype Machine: Floor Jansen impara il finlandese


Interessantissimo, imperdibile episodio del video diary dei Naituiss in cui la Pavimenta discute degli stereotipi culturali finlandesi, stalkerizza una ragazza per strada con la videocamera, si riempie il carrello di birra e poi parla ancora di stereotipi culturali. La parte migliore? I venti secondi all’inizio, con James Franco che guida in completo nella pubblicità del profumo di Gucci che YouTube ha fatto la cortesia di infilare prima della puntata. Se non siete altrettanto fortunati, eccola qui sotto: poi potete anche bypassare il video di sopra.

Preview di Superstition, il nuovo album dei The Birthday Massacre


Qui i casi sono due: o tutte e dieci le nuove canzoni dei The Birthday Massacre hanno trenta secondi di nostalgia che sono finiti in questo teaser, oppure Chibimbaminkia & co non hanno ancora capito che non è più il caso di fare gli adolescenti a trent’anni suonati.
Mmh… ad occhio e croce è la seconda.
Io non capisco. Già nel 2012 Hide & Seek mi ha deluso perché è praticamente uguale a tutto ciò che hanno fatto prima; ora tirano fuori un album praticamente identico a quello? Loro saranno anche rimasti fermi all’adolescenza, ma non possono ignorare così che il loro pubblico invece matura…
In ogni caso, l’11 novembre sapremo la verità.

Pythia: nuovo album in arrivo l’8 dicembre

Per chi non li conoscesse, sono gli imbucati che mi hanno fatto passare una brutta mezz’ora prima dell’arrivo dei Theatre of Tragedy sul palco a Londra nel 2010. Capitanati da Emily Alice Ovenden delle Mediæval Bæbes (che non capisco che ce la tengano a fare), sono la canonica band power-sympho-cosplay metal che si prende troppo sul serio per come si concia, e che ricordo solo quando mi capitano sotto gli occhi sfogliando le band poracce su last.fm, e unicamente perché sono stati la mia peggior esperienza live di sempre (e ho all’attivo due live degli Ambeta Down come spalla degli Epica). Giuro, ad una certa la Emily Alice ha blaterato qualcosa su “find her goblet” e si è allontanata verso il retro del palco per recuperare un calice di ceramica che ha poi esibito al pubblico. L’avesse almeno aiutata a cantare nella stessa tonalità del resto dei musicisti; e invece neanche quello.
Seriamente, armature e corna di cervo?
Fatto sta che questo dicembre sono pronti a sciorinarci Shadows Of A Broken Past, l’ennesimo calderone di magia, cavalieri, amori infelici e cliché epici che ha smesso di andare di moda già da anni. Dai, con titoli come The King’s Ruin e Sword Of Destiny cosa ci si può aspettare? E ce lo conferma anche The Key, la canzone che hanno lanciato come promo per l’album. Chi riesce ad ascoltarla per intero vince un biscotto. E pensate che io me ne sono sorbito mezz’ora per non perdere la prima fila. Solo per amore dei Theatre of Tragedy, una follia simile.

giovedì 23 ottobre 2014

Il Metal Female Voice Fest lookbook: tutti i fashion crime delle nostre primedonne

Sapete che vi dico? Troppa musica, da queste parti. Era ora che su Epilla ci occupassimo di qualcosa di più gossiparo, così ecco il lookbook con tutte le atrocità dell’European Horror Story: Freak Show. Fra animalier, tendoni da circo, sacchi per l’indifferenziata e pacchianate varie, c’è solo da pregare che Enzo Miccio e Carla Gozzi non aprano mai questo blog, se no è la volta buona che infartuano.
Le foto sono spudoratamente rubate da Tim Tronckoe: passate da lui e ricopritelo di like, ché al di là dei soggetti, le foto in sé meritano.
Stilare una classifica dall’outfit meno atroce a quello più osceno è pressoché impossibile, così andrò in ordine più o meno randomico.

Partiamo con la prima illustre sconosciuta, Kassandra Novell. Per il karaoke party del primo giorno si mantiene relativamente sobria, fra maglietta nera con scollo di pizzo, leggings in pelle (o simili-pelle, se no chi la sente poi la Alissa White-Gluz?) con minigonna e stivaloni. Senza quel corsetto a ghirigori disegnati con l’Uni Poska metallizzato sarebbe anche stata decente. 
Il terzo giorno è resuscitata come corista degli Aria Flame (who?) ma è tristemente rimasta impigliata in una rete da pesca. Che sia un tributo a Pescy? Beh, non sarà l’unico che vedremo, nel corso del post.

A tenere alti i colori dell’Italia, tale Sara Squadrani di tali Ancient Bards. Nulla di eccezionalmente orribile, né trascendentale: un normale outfit da serata al discopub. Almeno apprezziamo che qualcuna sia andata vestita normale e non conciata da adolescente alla scoperta della darkroom del Decadence.

Anche Grace Méridan, altra illustre sconosciuta che ha fatto da corista agli Aria Flame, ha optato per un look tutto sommato sobrio: tubino bianco (che può permettersi) e polsino in tinta. Senza quell’inserto catarifrangente sarebbe stata promossa, ma ehi, è pur sempre il Cirque du Baracconeil.

Restando sugli Aria Flame, Aziza A. Poggi (la cantante titolare, credo) ha puntato sul pacchiano pesante mescolando tulle, righe, nappe delle tende, fishnet, pizzo e piume arancioni. Se l’idea era travestirsi da enciclopedia dei cliché gotici, complimenti, le è riuscita benissimo!

E che dire di Sabrina Cruz, ennesima corista degli Aria Flame, e dei brandelli di raso rosa che spuntano dagli spacchi di quel sacco nero in ecopelle? Basta guardare le espressioni sue e di Aziza: è il disgusto per i reciproci outfit.

Dal Giappone con furore, ANZA (TUTTO CAPS LOCK) degli HEAD PHONES PRESIDENT (ANCHE LORO TUTTO CAPS LOCK) ha puntato sulla nostalgia e si è travestita da Pescivendola prima maniera con strati multipli di tulle e una cintura quattro taglie più grande stretta a più non posso. Ed è subito 2003!

L’operazione throwback continua con Carla Van Huizen dei La-ventura, che lascia l’epoca di Fallen alla giappa e punta su un ritorno a The Open Door. Su, Pescy, ora che sei una cantante indie diciamoglielo insieme: DÉ-MO-DÉ!

Sempre in tema, démodé, Dianne van Giersbergen dei Vision of Atlantis Xandria (porca miseria, li confondo sempre) ha optato per finto corsetto e gonna lunga in pieno stile Anni Duemila. D’accordo che il nero non passa mai di moda, ma a tutto c’è un limite…

Poi c’è Saeko Kitamaesentita, che ha finalmente un volto. Si è esibita il primo giorno assieme alle United BFF e, visto il palco affollato, ha lasciato la katana dalle sue colleghe a Old Town di Sin City. Peccato che si sia dimenticata di cambiarsi prima di salire.

Con Miriam “Sphinx” Renvåg dei Viper Solfa, i casi sono due: o si sono dimenticati di dirle che la manifestazione si chiamava Metal Female Voice Fest, oppure è scesa di corsa dal carrarmato e anche lei non ha avuto tempo di cambiarsi. Nel secondo caso, occhio, Francia: è già in Belgio, la Linea Maginot è bella che aggirata.

Karolina Pacchian degli Skeptical Minds ha dato subito spettacolo alla serata karaoke con un cosplay da principessa degli elfi con tanto di coroncina. Dieci e lode per la pretenziosità, ma Sharona Milfona l’ha capito da anni che non è più il caso di girare travestita da meringa.
Il secondo giorno, con la sua band, ha deciso di vestirsi da figlia del fabbro in gita notturna sulla Salaria. Se almeno il top fosse stato della misura giusta evitando di farle i rotolini… oh well.

Maxi-Fronte Nil dà subito il peggio di sé il primo giorno con le amiche di merenda. Avrà anche rinunciato al bindi, ma fra quel corsetto rosa leopardato con inserti in PVC e il cardigan cascante da barbona non ci siamo proprio. E seriamente, una frangetta non guasterebbe.
Il secondo giorno con i Jaded Star (ora canta lì) ha optato per fare pendant con la Karolina e fare l’espositore del ferramenta di suo padre: corsetto decorato con la sparachiodi, catenacci a più non posso, collare cervicale e tappezzeria in similpelle. Il coprispalle, poi, è un capolavoro.

Paladina di classe e femminilità come al solito, Meri TheMurtaccisua si è esibita al Karaoke United in tenuta da motociclista: canotta smanicata per lasciare i tatuaggi in bella vista, gilet in pelle, cinturone sopra la maglia e, ovviamente, urla sguaiate.
Ma… sorpresa sorpresa! Il secondo giorno si è presentata vestita decentemente, con una camicetta nera con maniche a palloncino addirittura carina, capelli semiraccolti e pantaloni neri. Secondo me, Maxi-Fronte Nil l’ha minacciata: o ti vesti come si deve, o la corista dei Jaded Star non la fai manco morta.

Restando in tema maschietti (diciamocelo, Meri lo introduce bene!), abbiamo… ahem… questo tizio dei Diabulus In Musica (non sono riuscito a capire chi sia) che, dopo essersi rotolato nel fango, ha deciso di avvolgersi in una rete per la raccolta delle olive. Sto cercando di capire se questo costume voglia avere valore come rievocazione storica o cosa, ma il senso mi sfugge proprio.

In perfetto stile Rossella O’Hara, invece delle tende Heidi Poveraccien ha riciclato il tendone di Black Circus degli Ambeta Dawn e ne ha ricavato il vestito simil-vittoriano a righe più brutto della storia. Il finto tatuaggio col simbolo degli Illuinati/logo di Dark Sarah sul palmo della mano è un ulteriore tocco di classe.

Abbiamo anche un’altra italiana in concorso, Lisy Stefanoni degli Evenoire. E tutto italiano è anche il suo costume: la Zingara Cloris! Ma cosa ci diranno le carte? Avrà più successo se lo porterà al Cartoomics l’anno prossimo? La risposta è una soltanto: la Luna Nera! AH AH AH, za-za-zan zan!

Yay per la Baleana, che la sera delle Dilettanti allo Sbaraglio ha deciso di coprirsi con un sacco nero dell’indifferenziata. Che ha ornato con dei maniconi in pizzo per non farci mancare nulla. Quando capirà che il raso potrebbe anche evitarlo perché a) fa tanto costume di carnevale e b) si spiegazza che è una meraviglia in valigia, sarà troppo tardi.
Il giorno dopo con gli Enemy of Reality, invece, ha deciso di entrare in full baraccon mode e non risparmiarsi nulla: bottoni, borchiette, nappe delle tende, catene… Poi però penso a chi le ha confezionato quel vestito e tutto acquista un senso: ovvio che si sia lasciato prendere la mano, dove altro la trova una simile quantità di stoffa in un un unico vestito da decorare a piacimento?

Zuberoa Aznárez dei Diabulus in Musica ha sfoggiato ben tre outfit nel corso del festival. Qui la vediamo in veste di corista dei Leaves’ Eyes con addosso un vestitino nero che è quasi carino. Ma…
…già come corista di Dark Sarah le vediamo addosso una palandrana metà velluto e metà ecopelle con tanto di pieghe da bagaglio che avrebbe potuto benissimo evitarsi.
Per l’esibizione con la sua band aveva probabilmente finito i fondi e così si è ricavata un vestito rattoppando assieme pezzi di tappezzeria che avrà ricavato dalle tende e dal divano in pelle. E che, oltretutto, non la coprono nemmeno.

Cavallyn, Cavallyn, che cosa mi combyn? La prima sera, con le Poracce Unite, si è infilata in un corsetto piumato di rara bruttezza che la fa sembrare un Tortellyn.
Si è ripresa alla grande, però, la sera dopo con i Sirenia (e anche come corista della Prozia Livia). Non so, è un corsetto con gonna in similpelle e fishnet sulle braccia, ma lei riesce a portarli con dignità perfino nel 2014. Evidentemente, per non sembrare un baraccone ci vuole classe.

Altro classico della moda goth addosso a WTHeike: corsetto nero con bordo in pizzo, coprispalle semitrasparente, gonna lunga, collare con pendaglione. Poteva essere una baracconata, invece anche lei indossa il tutto con una classe invidiabile. Lei e Cavallyn devono avere qualche segreto, ma c’è anche da dire che nessuna delle due ha strafatto con più strati del dovuto.

Niente da fare, invece, per la nostra Marselìta, che sfoggia un look da pornosegretaria fetish. L’idea del simil-tailleur non era male, ma tutto in ecopelle? Sul serio?

E dopo il fetish, diamo un tocco lesbo con Masha “Scream” degli Arkona. Non è nemmeno una butch, è proprio vestita da uomo. Mi sa che sua la lettera sul festival di metal al femminile si è persa con quella di Miriam Renvåg. Del resto, la posta non te la recapitano sul camion…

Dopo una certa età, si sa, cambiare non è mai facile. Lo sa bene Sabina Classen (ma quale?) dei With Holy Moses: da brava metallara vecchio stile \m/ probabilmente quello che ha addosso è ancora il gilettino con le toppe incollate che usava al liceo tanti, tanti anni fa. Fortuna che la Kassandra Novell ha previsto la cosa e le ha almeno prestato la rete per le braccia…

Chi invece gli anni li porta splendidamente è Kari la Piromaniaca. Leggings neri, vestito in pizzo coprente, stivali, tutto sobrio e minimale: ecco come una cantante di quarant’anni si esibisce dignitosamente sul palco. E stavolta non ha nemmeno avuto bisogno di minacciarmi.

Anche Mamma Anneke non si vergogna di fare la cantante seria con prole alle spalle: per lei, un vestito nero ancora più essenziale, per una classe e sobrietà davvero invidiabili.
E anche quando decide di darsi un tocco più sparkly e da rock star, non esagera e punta su una maglietta blu polvere semplice anche se con le paillette. Così, per dimostrare a quelle altre sgalettate come ci si presenta, sul palco.

E poi c’è lei, la Prozia Livia. In tour con The Sirens da quanto? – e ancora non ha imparato nulla da Anneke e Kari. Fra Potere del Trio e Leaves’ Eyes, sul palco del MFVF ha sfoggiato ben quattro outfit, uno più brutto e/o inappropriato dell’altro. A partire dalla camicetta cinese tarocca di cui sopra.
Sempre per fare bella figura accanto ai vestiti sobri della Piromaniaca e dell’Annarella, eccola portare in tour il vestito leopardato tono su tono che ha sfoggiato nel video di Love Decay. Se non altro, il corpetto è allacciato del tutto, così non avrà avuto fiato e avrà lasciato la performance vocale alle altre due.
Doppio outfit anche per l’esibizione con l’Allegra Famigliola. Ok, bisogna ammetterlo, è un enorme passo avanti rispetto alla vestaglia rossa, ma Prozia, seriamente: non hai più quindici anni. Ne hai quasi quaranta, ne dimostri il doppio e hai tre vasti mediali: forse è arrivato il momento di coprirti un po’.
E come se la coda di tulle di prima non fosse bastata, eccola in minigonna inguinale, stivaloni da tangenziale e coprispalle (o e una mantellina?) in pizzo e anche piume. Prozia, sul serio, basta fare la sexy: stanotte avrò gli incubi.

In tutto ciò, devo essermi perso il momento in cui siamo passati dal MFVF al Lucca Comics. Anche se non è una fanciulla, menzione d’onore ad Alex Troll, che è salito sul palco bardato di elmo e brandendo una spada, e pure prendendosi sul serio. Improvvisamente, le cosce scoperte della Prozia non mi sembrano nemmeno più così imbarazzanti…

Restiamo in tema Lucca, ché forse Sophia Aslanidou dei Season of Ghosts era in anticipo e ha deciso di portare il suo cosplay da stereotipo di adolescente daVk a Weeze e fare una capata sul palco. Sul serio, col suo vestito si può giocare al bingo: stivaloni talmente pesanti che cammina come un t-rex? Check. Guanti in ecopelle? Check. Cappellino di piume? Check. Altre piume sull’orlo dei guanti e sulle spalline? Pure! Corpetto in PVC tutto fibbie e cinghioni? Mica poteva mancare! Pseudogonna in PVC? Mai senza! E la sopravveste in tulle a ragnatele? Cristo, non si vedeva da metà Anni Duemila, e comunque, sul serio me la abbini con i collant leopardi? Doppia foto per lei perché tutta questa baracconaggine non si può ammirare da una sola angolazione.

Sempre in tema giappominkia, ecco -iori-, davvero made in Japan, dei Magistina Saga, che sono in tutto e per tutto la versione tarocca dei Versailles. Non a caso, la nostra è riuscita a infilarsi addosso una tale quantità di trine e merletti strato su strato che a momenti le gambe non la reggono nemmeno sostenute dagli stivaloni fetish privi di giuntura. Ad occhio e croce, è salita sul palco, ha visto le reazioni del pubblico, ha avuto un attimo di lucidità ed è stata immortalata mentre si pentiva amaramente di quell’outfit.

E così come il MFVF, chiudiamo anche noi con i Therion, che stravincono alla fiera della baracconaggine. Basta guardare Linnéa VikstromSandra Laureano, che sono in evidente imbarazzo per il fatto di trovarsi l’una accanto all’altra.
La prima evidentemente mantiene la Linnéa sgobbando in palestra, e come ha finito di allenarsi si è buttata addosso la prima giacca in pelle che ha trovato ed è corsa sul palco così com’era, tuta compresa.
E poi c’è la Sandra, che mi lascia davvero perplesso. Un po’ figlia transessuale e disconosciuta di Babbo Natale, un po’ maîtresse di un bordello molto economico durante la serata di Capodanno, probabilmente passata dalla prima alla seconda. Beh, se non altro pare avere fra i venti e i trenta, perché la lunghezza della gonna è la stessa della Prozia Livia. GROSS!

Ed eccoci qui, sopravvissuti a questa carrellata. Per l’edizione dell’anno prossimo propongo una maxi-retata della fashion police: una notte in gattabuia e magari qualcuna si ravvede. Delle altre non credo sentiremo la mancanza…

domenica 19 ottobre 2014

Dark Sarah feat. Zuberoa Aznárez al MFVF

Ficcanasando un po’ su Zuberoa Aznárez (io spero sia un nome d’arte, perché dei genitori non infliggerebbero un simile numero di allitterazioni al nome della propria figlia nemmeno nei peggiori incubi della Rowling), ho scoperto che, oltre che per la Prozia Livia, si è prestata a fare da corista anche a Heidi Poveraccien, ex Amberian Dawn e ora impegnata nell’innovativo progetto di “cinematic metal” Dark Sarah.
Ebbene, la domanda è sorta spontanea: che fine aveva fatto la Heidi e come procede Dark Sarah? Facendo finta che la risposta interessi a qualcuno, per prima cosa abbiamo i video dei duetti al MFVF su Memories Fall e Evil Roots. Ne sentivamo la necessità? Chissenefrega, è il Cirque du Baracconeil, ci scodellano davvero la qualsiasi, e questa era l’imperdibile prima esibizione internazionale della Poveraccien solista.



Per quanto riguarda Dark Sarah, il progetto consiste in un concept album che narra le vicende della protagonista, Sarah, che dopo un trauma cede al suo lato malvagio diventando Dark Sarah. Talmente originale che nemmeno gli Ambeta Down avrebbero potuto fare di meglio. L’innovazione sta nel fatto che l’album è diviso in tre atti, ognuno dei quali ha richiesto una campagna IndieGogo da 5.000 euro per essere completato. E la cosa incredibile è che non solo ha raggiunto tutte e due le volte la somma prefissata, ma l’ha anche superata in larga misura. Voglio dire, anche io ho passato le mattinate della mia infanzia incollato allo schermo per vedere se Heidi sarebbe tornata a dondolarsi sui monti, ma almeno la storia era un briciolo più interessante.
Il crowdfunding per la terza parte, l’epilogo, serve affinché la Poveraccien possa permettersi una comparsata di Tony Kakko in duetto con la nostra eroina. Soldi ben spesi, non c’è che dire, ma la cosa allucinante è che in tre giorni ha raccolto quasi due quinti della somma prefissata. L’unica spiegazione è che fra i premi ci fosse la carrozzella di Clara e qualche nostalgico abbia abboccato…

Leaves' Eyes feat. Ailyn e Zuberoa Aznárez + nuova canzone sul palco del MFVF

Sempre in tema MFVF aka Cirque du Baracconeil, qualcuno dovrebbe prendere da parte Cavallyn e dirle che sarebbe il caso di smetterla di fare featuring anche col citofono del mio palazzo. Prima la Baleana, poi le Shampiste United for Karaoke, e mo’ anche la Prozia Livia e il suo gruppo cosplay a tema vichingo.
Beh, beccatevi ‘sta Into Your Light con la povera Mascellyn relegata a corista che a malapena si sente. Tranne nel bridge, quando improvvisamente la voce della Prozia acquista un po’ di vigore con Cavallyn che ci canta sotto all’unisono. Ma qualcosa mi dice che la Prozia l’abbia invitata sul palco più che altro per lesbicheggiarci un po’, in perfetto stile Carmilla-in-ritardo.


Ma la Prozia Livia non si è accontentata della Pilastra e ha prezzolato anche Zuberoa Aznárez dei Diabulus In Musica come corista su Meredead, e stavolta è lei che quasi non si sente.


Ma non solo, durante lo show ha anche presentato un remix di Hell To The Heavens chiamato (un secondo che tiro la leva di generazione randomica di titoli vichinghi) Asgard The Black. Ah no, dalla regia mi confermano che è una canzone nuova, solo che è indistinguibile da quell’altra. Comunque vale la pena di sentirla tutta solo per come la Vegliarda squittisce sulle note più acute verso la fine.


Oh, e a proposito: qualcuno dovrebbe dire alla Prozia che quel corsetto potrebbe slacciarselo un po’: capisco non aver mai studiato, ma almeno che per cantare serva il respiro dovrebbe saperlo perfino lei…

Draconian: primo live con Heike Langhans e nuova canzone, Dishearten

Strano ma vero: qualcosa di buono esce fuori anche dal Cirque du Baracconeil, il MFVF, quando invitano band vere e non poracce random.
I Draconian, ad esempio, hanno finalmente presentato What The Heike dal vivo, e hanno anche colto l’occasione per la premiere di una canzone chiamata Dishearten che, personalmente, spero finisca nel nuovo album.


Nulla di rivoluzionario, beninteso, ma Heike la interpreta davvero da brividi, e credo siano riusciti a portare l’alternanza delle voci a un livello completamente nuovo rispetto al passato. Speaking of which, abbiamo anche qualche classico reinterpretato da What The Heike, ovvero Heaven Laid In TearsMorphine Cloud, The Drowning Age e Bloodflower. Su Bloodflower, però, temo di non aver prestato molta attenzione a lei, visto che il growl di Anders mi ha distratto facendomi immaginare tutta una serie di cosacce che vorrei fargli.
Oh è svedese, lì hanno anche il growl sexy.




Jigsaw Hustle, il nuovo singolo dei Diablo Swing Orchestra


Primo di quella che probabilmente sarà una lunga serie di post oggi (il MFVF ha dato un bel po’ di cose di cui parlare).
I Diablo Swing Orchestra hanno pubblicato il nuovo singolo, primo con Kristin Evegård al microfono. Una ventata di novità che, come previsto, fa davvero bene alla band, che sembra essere riuscita a superare l’impasse creativa di cui si sentiva puzza nell’ultimo disco. Atmosfere nuove, una mezza escursione in pista da ballo, e la nuova voce che completa il tutto. Non solo, ma nonostante gli Anni Ottanta siano il nuovo nero, i D:S:O sono davvero riusciti a personalizzare il trend tirando fuori qualcosa di totalmente diverso dalle altre band che si sono accodate al trend nel corso degli ultimi anni. Bravi, davvero bravi!

sabato 18 ottobre 2014

Metal Female Voice Fest United: Evanescence, Nightwish e The Gathering coverizzati

Se già in tempi non sospetti il Metal Female Voice Fest consisteva in un pugno di band decenti circondate alla baracconaggine più degradata, con l’avvento del Viperaio Metal per eccellenza, le Eve’s Apple, la situazione è sfuggita ad ogni controllo. L’anno scorso c’è stato infatti il grande show collettivo in cui le nostre shampiste preferite hanno finto di scambiarsi baci e abbracci condividendo il palco, e quest’anno quello che credo sia l’erede morale succeduto allo smantellamento del gruppo, il Metal Feamale Voice Fest United. In sostanza, è una grande serata di karaoke in cui canzoni più o meno famose della scena e dintorni vengono suonate praticamente uguali alle originali, solo cantate peggio. La line-up stellare annovera Cavallyn dei Sirenia, Meri Themortaccisua dei Tristania, la Baleana Sirtaki degli Enemy of Reality, Maxi-Fronte Nil (che non so più dove canti ora), Karolina Pacchian degli Skeptical Mind e tali Cassandra Novell e Saeko Kitamae(sentita?).
Beh, a Whisper dei rAmynescence e Bless The Child dei Naituiss è toccato il grande onore di essere coverizzate dalla Baleana. A parte che ha cannato le lyrics di entrambe, è roba da rimpiangere Pescy, Tamj, Lagnette e la Pavimenta tutte assieme sul palco in una delle loro serate no.



Ma ancora peggio è andata alla povera On Most Surfaces dei The Gathering, brutalizzata da Maxi-Fronte Nil, che non solo non ha capito che solo la Silgia può rendere giustizia alle canzoni di Mamma Anneke, ma neanche che nelle sue condizioni sarebbe il caso di farsi una frangetta, altro che pettinarsi i capelli all’indietro.


Menzione speciale anche per Send Me An Angel degli Scorpion coverizzata da Karolina Pacchian, che merita di essere vista per come si è conciata lei.


Il resto delle cover qui.
Insomma, dov’è la Buoncostume quando serve?

mercoledì 15 ottobre 2014

Breaking news: nel nuovo album dei Nightwish ci saranno il coro e il violino




Ecco, nella terza riedizione di Once seconda riedizione di Dark Passion Play riedizione di Imaginaerum nel nuovo album ci saranno percussioni tribali, due cori – uno di bambini e uno di adulti – e un violino folk solista. Groundbreaking, non l’avremmo mai immaginato.
Il post Facebook delle foto inizia con “altre ciliegine sulla torta” e si spertica nel lodare i bambini che ci daranno “i migliori brividi del mondo”, e anche “la versione adulta dei brividi”. Fra quello e la trollface della Tuomassa, credo che ulteriore sarcasmo sia ridondante.

Edit:

Il professor Richard Dawkins ha registrato in studio quello che credo si possa presumere essere un monologo per qualche canzone. I guizzi di originalità della Tuomassa continuano.