sabato 12 settembre 2015

Elize Ryd degli Amaranthe canta Chandelier di Sia su Loudwire Karaoke

Vi siete mai chiesti com’è la voce di Elize fRYDa? Voglio dire, com’è per davvero, senza le vagonate di filtri che gli ABBAranthe ci tirano sopra in postproduzione. Ebbene, oggi abbiamo la risposta grazie a Loudwire, che ha chiuso la nostra reginetta del metal dancefloor in una cabina, le ha dato un microfono in mano e le ha fatto fare il karaoke su Chandelier di Sia. Senza filtri né artifizi di fuochi d’artifizio.


Giudizio così, a caldo? Fino al primo ritornello sembra decente sulle note alte ma molto da serata al karaoke con gli amici sulle basse. Nel secondo ritornello invece è talmente ingolata che fa davvero venire il dubbio che la sua tecnica canora sia n’do cojo cojo: apre bocca, poi ogni tanto ci azzecca per puro culo, ogni tanto no.
Elize, Elize… ma davvero? D’accordo che per essere brave cantanti nel metal basta o essere davvero gnocche, o tirarsela tanto da convincere gli altri che sai cosa stai facendo, ma un po’ di serietà di tanto in tanto non guasterebbe…

martedì 8 settembre 2015

The Waking Eye: il nuovo video dei Leaves’ Eyes + due teaser

Lo so, la notizia è ormai vecchia di una settimana e mezza, ma potete biasimarmi per non aver trovato la voglia di pubblicarla prima? Del resto, anche la Prozia Livia si ostina a ignorare la notizia che ha quasi quarant’anni, ne dimostra il triplo e sarebbe quindi il caso di allungare un po’ quelle gonne e accorciare gli stivali.


Comunque, ci eravamo lamentati che nel video “on the road” di Halvdan The Black mancavano costumini fighi, gorgheggi nelle foreste e momenti da wiccan scoppiati? Eccoci accontentati con The Waking Eye, in cui abbiamo la solita Vegliarda che si spara le pose nelle foreste e/o sui fiordi, inframmezzata dalla graziosa storia di una mamma e un papà che, toccando una spada, hanno un’agghiacciante premonizione confermata anche dallo sciamano amante dello sciroppo di amarene del villaggio: da grande il loro bambino diventerà Alex Trøll e finirà in una delle battaglie più cheap nella storia delle rievocazioni!
Se già tutto ciò vi sembra inutile, ecco una notizia perfino migliore: dimostrandosi ancora una volta maestri di originalità, i Liv’s Ass hanno scopiazzato l’idea dei teaser slash studio diary dei Naituiss intitolandoli The Road to King of Kings. La buona notizia è che sono brevi e non c’è il narratore borioso; quella cattiva è che non si preoccupano di rovinarci l’esperienza di ascolto e ci mettono dei clip tratti dall’album. In mezzo al solito mescolone di banalità, tour diary e paesaggi norvegesi, nel primo abbiamo un bellissimo filtro blur nelle scene in cui c’è la Prozia nel tentativo (vano e disperato) di mascherarle le rughe.


Nel secondo invece c’è la Prozia che si spara le pose perfino mentre registra in studio, e poi quella che sarà probabilmente l’unica cosa interessante che c’è sul disco: la Simoncina, che polverizza la Vegliarda già solo con la compostezza e professionalità con cui spreca le sue doti su quella canzone insipida. E poi c’è anche Lindy-Fay Hella che, sempre con estrema professionalità, sibila fra i denti qualche mezzo complimento alla voce della Vegliarda.


Insomma, siete pronti per questo nuovo capitolo nella saga (letto all’inglese) dei Liv’s Ass? Questi teaser vi hanno fatto venire almeno un pochino più voglia di ascoltare l’album? Da quel che ho sentito sin qui, io non vedo l’ora di ascoltarlo, svuotare il cestino e dimenticarlo.

Amy Lee: in arrivo nuova musica da film

Vabbè, l’abbiamo capito: a Pescy pesa il culo solo quando c’è da scrivere un album per sé, non importa se solista o con la band. Ma se poco poco si tratta di musica per qualche film, vedi come si fionda fuori dal mercato rionale del pesce e arriva davanti al piano con un doppio carpiato.
Stavolta non si tratta di un’intera colonna sonora, ma l’annuncio ce lo dà via Facebook assieme all’ultimo nella sua lunga lista di fashion crime.

Una delle migliori esperienze creative che abbia avuto è stata scrivere e registrare i titoli di coda di questo bellissimo film, Voice From The Stone! Non vedo l’ora che lo sentiate e vediate!
Davvero, Pescy? Io non vedo l’ora che ti muova a far uscire un album solista, quindi evidentemente non andiamo d’accordo.
Comunque, due parole sul film (ché di più Wikipedia non ci fornisce):  ambientato nella Toscana del 1950, racconta di un’infermiera, Verena, che aiuta Jakob, un ragazzo problematico alle prese col trauma dell’improvvisa morte di sua madre. Il film rievoca Rebecca di Alfred Hitchcock, è basato sul romanzo La Voce della Pietra di Silvio Raffo, è scritto da Andrew Shaw, diretto da Heric D. Lowell, e la protagonista è Emilia Clarke.
Esatto, quella Emilia Clarke. Daenerys Targaryen. Improvvisamente è tutto un po’ più interessante, vero? Fra l’altro, finalmente abbiamo un’arma in mano contro la lentezza cronica della Pescivendola: se quest’album non lo fa uscire alla svelta, le manderemo contro Dany!


lunedì 7 settembre 2015

Tuomas Holopainen a Trondheim: con lui i The 3rd And The Mortal


In sostanza, i Naituiss hanno suonato lo scorso 29 agosto in quel di Trondheim, Norvegia, e come opener hanno avuto Mamma Anneke, Kari la Piromaniaca e la Prozia Livia sotto forma di The Sirens, con tanto di foto da BFF nel backstage. E chissenefrega, direte voi, e avete pure ragione: se voglio vedere Mamma Anneke o la Piromaniaca vado ai loro concerti, mica me le sorbisco con la Prozia e pago pure il prezzo del biglietto di uno show dei Naituiss. L’unica cosa interessante della giornata è stata il sorriso tirato con sguardo disperato della Tuomassa quando si è trovata la Prozia vicinissima.

Se “non voglio trovarmi qui” avesse una faccia.
Beh, la cosa sembrava davvero finita lì, se non che oggi la Tuomassa ha postato una foto con didascalia sul suo sito personale.

Incontrare la line-up originale dei The 3rd And The Mortal lo scorso 29 agosto a Trondheim è stato un bellissimo momento di nostalgia per il quale non ci sono parole. Senza di loro e, in particolare, il loro album del 1994, Tears Laid In Earth, i Naituiss non sarebbero mai esistiti e tutte le nostre vite sarebbero state molto diverse.
Grazie, Kari, Finn-Olav, Rune, Trond, Bernt e Geir. Siete i miei eroi.
Tuomassa.
Al che la mia reazione è stata, come al solito, un sospiro. Amo davvero tanto i The 3rd And The Mortal, ma nella mia mente la loro carriera è un po’ come la prima, fantastica scopamicizia, che ti regala del sesso incredibile ma poi, quell’unica volta che non esci in tempo, BAM! ci scappa il danno e te lo devi portare dietro per tutta la vita. Vabbè, shit happens, almeno abbiamo avuto degli orgasmi da urlo sotto forma di album.
Poi, sviolinata nostalgica della Tuomassa a parte, mi è balzato in mente un dettaglio ovvio ma che mi ero perso: quelli sono i The 3rd And The Mortal. Tutti insieme. Nella stessa stanza. Ora, a meno che non siano andati lì apposta per masturbare l’ego della loro fangirl numero uno, che ci fanno tutti lì? Questo sì che è un ottimo interrogativo.
L’ultimo segno di vita dei The 3rd And The Mortal risale al 2009, quando hanno pubblicato una cover di Patrick Fitzgerald su una compilation-tributo, featuring tale Attila The Stockbroker. Prima di quello sono uscite due compilation nel 2004 e 2005, ma l’ultimo vero lavoro in studio è stato Memoirs nel 2002. Con la Piromaniaca non ne parliamo nemmeno, che si sono lasciati ancora nel 1994 e mai più ritrovati. E ora, invece, eccoli tutti assieme.
Sniff-sniff… che soffi aria di reunion? Lo spererei davvero! Del resto, a suo tempo Kari lasciò perché la band voleva andare in una direzione più sperimentale mentre lei voleva restare più sul folk; alla fine, da solista ha sperimentato pure lei, e ora è tornata dopo la lunga pausa. Per cui, magari si è riacceso l’interesse? Onestamente, se per puro caso decidessero di stanare anche la fantastica Ann-Mari Edvardsen, possibilmente con la sorella Monika, io non mi lamenterei. Almeno avremmo qualcosa per cui ringraziare quel figlio deforme che hanno partorito.
Ps: porca miseria, è il 2015. Rune, possibile che ancora non ti sia estirpato quel cavolo di monociglio?!

Iron Maiden: Bruce Dickinson loda Lady Gaga e dà della poraccia a Madonna

Ah, il mondo del pop: pieno di bitchfight e faide tra cantanti e rispettivi fan. Magari il metal fosse più così. Ma se le faide del metal non sono altrettanto spettacolari, nessun problema: prendiamo in prestito quelle del pop! Ma andiamo con ordine.


Lo scorso agosto Lady Gaga ha affermato su CR Fashion Book di voler diventare i nuovi Iron Maiden piuttosto che la nuova Madonna; nello shooting allegato all’intervista ha anche indossato una t-shirt dei Maiden in uno dei look sfoggiati. Ma non è la prima volta che Gaga si fa fotografare in giro con le magliette da metallarozza o parla del suo amore per il metal e i Maiden in particolare – basti pensare alla foto da fan con Bruce Dickinson.


Come è normale che sia, a seguito della dichiarazione è partito il coro di pernacchie dei metallari più tVue, che le hanno dato della poraccia che non deve permettersi nemmeno di nominarli, i Maiden, con tanto di speculazioni su quanto la dichiarazione avrà dato prurito a Bruce & compagni. E invece, sorpresa: sembra che l’amore sia ricambiato! In un’intervista per LaTercera (in quella linguaccia cheap), Bruce Dickinson in persona ha dichiarato:
Chiaro, ha detto che preferirebbe essere la prossima Iron Maiden piuttosto che la prossima Madonna. Anche io preferisco essere un Iron Maiden piuttosto che Madonna. Di base perché Gaga sa cantare davvero, perché l’ho sentita io stesso cantare per davvero. Ha una voce eccellente. Invece ho dubbi che la voce di Madonna sia altrettanto bella. Avrà fatto qualche lezione, però mi piace molto di più qualcuno come Lady Gaga che si presenta a una premiazione vestita come un panino alla pancetta. È geniale! Mentre di camicia ne posso comprare una nuova (??): so che lei preferisce avere integrità piuttosto che essere l’ennesima popstar.
Cara Madonna, qui le cose si mettono male, se nemmeno più la cortesia fra vecchi ti salva…
Che Dickinson possa apprezzare Gaga come artista personalmente non mi sorprende: su metà di Born This Way basta sostituire i wubb di sintetizzatore con riff di chitarra perfettamente identici per ottenere canzoni metal. A questo punto, il mondo inizia a borbottare: ma una collaborazione quando? Per ora non si sa nulla. Ma se la cosa s’ha da fare, preferirei un Lady Gaga feat. Iron Maiden piuttosto che il contrario: loro non credo che riuscirebbero a interessarmi nemmeno per amore di Mamma Mostro.