martedì 17 novembre 2015

L’attentato al Bataclan di Parigi sarebbe colpa del rock

Ok, in realtà mi ero ripromesso di non toccare proprio un argomento così delicato su un blog leggero come Epilla per rispetto ma, a quanto pare, in realtà era semplice senso di colpa in quanto adepto del demonio e, di conseguenza, complice degli attentati. Ebbene sì, ragazzi miei, perché le stragi di Parigi, specie quella del Bataclan, sarebbero colpa degli Eagles Of Death Metal e della loro musica che adora il demonio. Questa è almeno l’opinione di Cristiani Today – o, almeno, lo era prima che fosse sostituita da un grosso 404 page not found; fortunatamente, MeltyBuzz ha preservato il delirio intatto per il pubblico ludibrio sull’internet, per cui possiamo ancora leggerlo lì:
Per noi cristiani non esiste la coincidenza ma semplicemente la conseguenza della scelta che l’uomo fa nel suo libero arbitrio: seminare il bene raccogliendo i frutti, seminare il male raccogliendo morti e stragi. E proprio dopo quell’inno al diavolo si è scatenato l’inferno, una strage e tante morti, terrore e paura. Chi è il mandante di questo attentato? L’Isis?! No è qui che ci sbagliamo, l’Isis sono soltanto i soldatini del maligno, il mandante è proprio Satana!
Che dite, spegniamo cinque minuti il filtro cazzate e parliamo seriamente? Ok.
Punto primo, non mi si può infilare “libero arbitrio” e “il mandante è Satana” nello stesso paragrafo, è una contraddizione in termini. O è colpa dell’uomo, o è colpa del soprannaturale, punto. E, onestamente, propenderei per la prima.
Punto secondo, concordo con MeltyBuzz: se davvero il mandante è Lucifero, perché colpire un concerto degli Eagles Of Death Metal che gli fanno propaganda e non, tipo, il coro gospel di qualche chiesa X tre strade più in là? E proprio durante la canzone in cui gli mandano i bacini? Lucy, sei proprio un pessimo stratega, per tutti i forconi!
Punto terzo, non scarichiamo la colpa su chi non c’entra. Per i cristiani “non esiste la coincidenza” perché tutto fa parte del piano di Dio. Compresi gli attentati. Per cui, a rigor di logica, il “mandante” sarebbe Yahweh, visto che anche questa tragedia sarebbe stata progettata dal suo infinito amore tramite la sua onnipresenza, onniscienza e onnipotenza. Al massimo, Lucy sarebbe un prestanome. Come la mettiamo adesso?
La cosa più triste è che tutto ciò non si limita nemmeno alle farneticazioni degli ultracattolici: ad esempio, l’articolo qui sotto, di Giorgio Dell’Arti, è stato pubblicato dalla Gazzetta dello Sport.


Logico, come hanno fatto gli Eagles Of Death Metal a non prevedere, nel 1998, che il loro nome avrebbe portato sfiga una sera di diciassette anni dopo? Che sconsiderate, ‘ste band, specie quando non si portano le chitarre col fucile automatico incorporato per proteggere i fan dai servi del Demonio che loro stessi invocano.
Insomma, mi piacerebbe dire che non c’è più religione, ma purtroppo è abbastanza evidente che ce n’è fin troppa. Già è abbastanza orribile che gli attentatori siano andati a colpire delle persone mentre si godevano le proprie passioni, come lo sport e la musica, ma pure lo sciacallaggio mediatico dobbiamo sorbirci? È proprio vero: il bel tacere di sicuro non fu mai scritto.

lunedì 16 novembre 2015

Tarja Turunen tifosa forsennata dell’Argentina

HOLA.
Non c’è Tamj senza derp, è un dato di fatto. Infatti, eccola starnazzare in quella lingua cheap per qualcosa di calcistico che non riesco a comprendere, ma che pare coinvolgere l’Estadio Malvinas Argentinas e una partita della nazionale. Non ho capito se la Tamj ci fosse in quel momento, se ci sarebbe andata poi, fatto sta che, come ogni robot, è sempre teneramente imbarazzante quando tenta di fare l’umana. In questo caso, ha fatto il tifo con una naturalezza che nemmeno Super Vicki finché Marcelo (o chiunque stesse reggendo quel telefono) ha avuto pietà di lei e ha inquadrato il panorama cittadino.



Posted by Tarja Turunen on Giovedì 12 novembre 2015

Che la Tamj fosse una tifosa accanita lo si sapeva, tant’è che una maglietta della nazionale argentina è stata forse l’unico outfit vagamente decente che abbia mai indossato sul palco.


Ad ogni modo, mi pare di capire che la partita in questione fosse contro il Brasile… e indovinate che commento le hanno subito fatto?


Non c’è che dire, Brazilians gonna Brazil. Ma oh, chissenefrega: fa sempre piacere vedere la Tamarrja alle prese con la sua goffaggine. Per cui uniamoci a lei e FIESTA TOTAL. WHOOOO!

TG25 Live At Doornroosje è ordinabile e Paper Waves è in streaming

Ghfjkgfkgljfkljihlgidhigjhogfjogh.
D’accordo, lo ammetto: quando ci sono di mezzo i The Gathering divento una fangirl senza ritegno. Comunque, sul webshop è finalmente ordinabile TG25 Live At Doornroosje in una caterva di combinazioni per tutti i gusti: doppio CD, triplo vinile, doppio CD + triplo vinile, doppio CD + maglietta, triplo vinile + maglietta, doppio CD + triplo vinile + maglietta, CD + vinile + maglietta + reggiseno di Mariolejn + i biscotti fatti in casa della mamma di Hans e René… insomma, a volontà!
La tracklist è uguale per tutte le edizioni e, delle diciannove canzoni suonate, esclude solo All You Are. Che insomma, sì, peccato, ma ce ne faremo una ragione.
1. Saturnine
2. Strange Machines
3. Meltdown
4. Nighttime Birds
5. The Mirror Waters
6. King For A Day
7. Even The Spirits Are Afraid
8. Broken Glass9. Heroes For Ghosts 
1. Afterwords
2. Amity
3. On Most Surfaces (Inuit)
4. Paper Waves
5. Leaves
6. In Motion #1
7. Travel
8. Waking Hour
9. I Can See Four Miles
Intanto, mentre mettiamo mano alle carte di credito, sul bandcamp dei The Gathering è possibile ascoltare in streaming e/o scaricare Paper Waves, cantata in duetto dalla Silgia e dall'Annarella.


No, ok, non riesco nemmeno a commentarla, sono troppo in estasi! È TROPPO.

Vibeke Stene sta FINALMENTE registrando?


E niente, giusto oggi Santa Vibeke da Sokndal ha postato questa foto di un microfono in quella che sembra una sala di registrazione. Che stia davvero, finalmente, lavorando al comeback?
Sembrerebbe così anche dal post che ha pubblicato circa un mese fa, in cui parla di Skammens Gissel, il lavoro teatrale di cui è protagonista, e dei piani dopo quello. Vediamo cosa ha detto:
È domenica notte e vorrei condividere un po’ di pensieri con voi prima di iniziare la mia settimana più entusiasmante da tanto tempo.
Come probabilmente sapete, martedì ho il mio debutto come attrice e domani il team di Skammens Gissel (Ostaggio della Vergogna) si trasferirà nel teatro Kilden di Kristiansand con tutti gli oggetti di scena per organizzare. Ho fatto un sacco di prove e lavorato allo sviluppo del materiale per la rappresentazione per un anno. Sto collaborando con persone di incredibile talento in un team armonioso e ci sono molte persone che mi sostengono. Compresi voi. Sono così grata!
Mi hanno chiesto quale penso sia la parte più impegnativa nel mio rolo di Silja e come attrice esordiente, e ho risposto che è la mia voce quando parlo. Voi, che conoscete la mia voce soprattutto nel canto, sapete che ne ho un buon controllo, e ho lavorato così tanto con le registrazioni che non ho problemi ad ascoltare la mia voce quando canto. Uso ogni giorno la mia voce nel parlato per le spiegazioni perché insegno, ma nella promozione dell’arte l’ho usata pochissimo. Mi sono anche trasferita un bel po’ e mi sono allontanata dal mio dialetto originario. Quindi sì, ho dovuto fare un percorso per far pace con la mia voce parlata per questo rolo, sono stata costretta a tornare al mio dialetto originario e ho lavorato per sentirmi a mio agio nel comunicare a voce durante le prove, nel momento in cui sono a teatro.
Ma quando ho sentito la registrazione del mio parlato in un’intervista, per poco non mi è tornata la pelle d’oca. Quindi, dopo tutto, il percorso non è ancora finito. È per questo che ho fatto raramente interviste per i Tristania, ma penso che quando avrò superato la prossima settimana e mi sarò concentrata per finire il nuovo album e avrò fissato una data per la pubblicazione, mi ribellerò alla mia angoscia e diventerò più forte e tosta per voi! E per me.
Beh, le farfalle hanno chiuso le ali e il buio si è posato su ciò che vedo sopra il camino. Ripasserò un po’ di dettagli prima di andare a dormire. Sono una perfezionista e solo il meglio è abbastanza. Auguratemi buona fortuna e vi prego di venire a vedere Skammens Gissel.
Vostra,
V.
Ora, piccolo momento SuperQuark per quelli che non si informano ossessivamente sulla Norvegia come me: non esiste un norvegese parlato standard. Ci sono due standard scritti (il Bokmål e il Nynorsk), ma nel parlato ognuno usa il dialetto del luogo in cui è nato o vive – e spesso ci sono delle differenze sostanziali. Vi giuro, trascorrere un week end ascoltando persone di Stavanger e Hamar che parlano fra loro è molto confusionario. In sostanza, la Santa si sta facendo seghe mentali su questo – e poi, alzi la mano chi non vorrebbe morire quando sente la propria voce registrata.
Comunque, la famosa settimana a teatro è passata e, se la Vibecca sta tenendo fede ai patti, vuol dire che l’album è in fase di lavorazione. Era ora, perché fra un po’ avrò una crisi d’astinenza dalla sua voce tale che potrei andare a Kristiansand e metterla ai lavori forzati.

mercoledì 11 novembre 2015

With Or Without You degli U2, la nuova cover di Amy Lee

Pescy, Pescy… davvero mi passi dai Portishead agli U2? Quasi quasi potrei smettere di vergognarmi per avere sei canzoni di Britney Spears, due di Rihanna e qualcuna dei Naituiss sull’iPod.
Ad ogni modo, questa seconda cover della Pescivendola, With Or Without You, è probabilmente una delle tre cose in qualche modo collegate agli U2 e Bono Vox che non mi fanno salire il crimine, assieme alla cover di Wonderwall degli Hurts e… beh:

Altro che Killing Bono, a Ben Barnes ho perdonato perfino Dorian Gray
Comunque, becchiamoci anche il video, in cui Pescy registra la canzone, gironzola per New York in quello che sembra essere un orribile poncho, produce la traccia, suona il synth e fa roba assurda tipo suonare i pedali di un organo con le mani. Anche se ammetto che questa sua vena sperimentale mi piace parecchio e non posso evitare di chiedermi se, senza gli Evanescence, negli ultimi anni sarebbe arrivata lontano quanto l’umanità negli ultimi secoli senza la Chiesa Cattolica. 


Per quanto riguarda la canzone in sé, mi rifiuto di ascoltare l’originale, ma devo dire che se mi butti su una drum machine lenta e un bel basso al sintetizzatore, sono già tuo. Speriamo solo che Bono non senta la canzone e non inviti Pescy nella comitiva per il prossimo Band Aid, perché sentirla nell’ennesima versione di Do They Know It’s Christmas? mi spingerebbe ad ammazzarla, farla a pezzi e darla in pasto ai bambini poveri del mondo. Senza Bono, perché nemmeno loro lo digerirebbero.

lunedì 9 novembre 2015

TG25 Live At Doornroosje, live album dei The Gathering in arrivo

Ragazzi, come vola il tempo! È stato un anno fa che ho fatto la gitarella a Nijmegen per il concerto dei venticinque anni dei The Gathering e mi sembra solo ieri. Per chi non se lo ricordasse, è stato un concerto esclusivo che ha coperto l’intera discografia della band (tranne i demo e Almost A Dance) con la partecipazione di tutti i membri (tranne i due vocalist di Almost A Dance), e che ha quindi visto la Silgia condividere il palco con Mamma Anneke e anche Bart Smits e Marike Groot, i due vocalist dei tempi di Always…, oltre al ritorno di Jelmer WiersmaHugo Prinsen Geerligs, rispettivamente alla chitarra e al basso, l’ospitata di Noël Hofman alla tromba e l’ultima esibizione di Marjolein Kooijman al basso con la band.
Ebbene, ci avevano promesso un live album e, finalmente, si è mosso qualcosa. Ecco cos’hanno da dirci i The Gathering su Facebook.

Cari amici,
Per prima cosa, auguri alla nostra cantante, Silje Wergeland, per il suo compleanno!
Oggi, un anno fa, abbiamo celebrato il nostro venticinquesimo compleanno come The Gathering nel Doornroosje di Nijmegen. È stato uno dei nostri migliori concerti di sempre! Non dimenticheremo mai la gioia di aver suonato tutti insieme e aver visto tante persone da tutto il mondo nel pubblico.
Quel giorno è stato registrato l’audio di entrambi gli show e sono state scattate un sacco di foto. Negli ultimi mesi abbiamo mixato, masterizzato e trasformato tutto ciò in una nuova release, intitolata TG25 Live At Doornroosje.
Siamo molto felici del risultato e non vediamo l’ora di condividerlo con tutti voi.
Per cui, tenete d’occhio la nostra pagina FB e il nostro webshop questa settimana.
CIOÈ?! È tutto pronto così, senza preavviso, roba che neanche Beyoncé? Ragazzi, sono coetaneo della band, le mie coronarie iniziano ad essere deboli, ho bisogno di un po’ di preparazione psicologica prima di queste notizie!
Comunque, ho già iniziato a refreshare selvaggiamente, se non altro per avere almeno una tracklist. E ho anche il fucile carico, ché se hanno lasciato fuori anche solo una canzone sono pronto a fare una strage. Nel frattempo, tanti auguri alla Silgia e #escilo, quest’album!

domenica 8 novembre 2015

Notizie sugli Epica: nuovo album, Epic Metal Fest e misterioso progetto speciale

Per la gioia di tanti e il rosico dei soliti quattro gatti, i tempi sono maturi perché la Simoncina e compagni si mettano al lavoro per tirare fuori un degno successore a The Quantum Enigma. Di notizie in queste settimane ne sono trapelate un po’, per cui andiamo in ordine cronologico.


A un tweet interrogativo sulla data di Epica VII, Mark ha parlato genericamente di autunno 2016. Che è un tempo più che ragionevole – due anni e mezzo dal precedente – per cui smettiamo subito di lagnarci che lo vogliamo già ora, dato che TQE ha ancora sorprese da regalare anche dopo più di un anno di ascolto.
Per quanto riguarda i lavori veri e propri, Mark parla di ben venticinque canzoni già più o meno abbozzate (secondo un rumor non confermato, la Simoncina avrebbe parlato addirittura di quaranta canzoni). Da una parte sono contento perché con una scelta così ampia tireranno fuori solo il meglio e l’album ne guadagnerà, ma dall’altra rosico più di un fan dei Soliti Noti perché chissà quante non le sentiremo mai.
Delle notizie più precise ci giungono da quest’intervista di Mark per MetalRock. In ordine, veniamo a sapere che:
• Per la prima volta, non solo avranno gli archi veri, ma anche gli ottoni. Insomma, finalmente anche loro hanno i big money per avere un’orchestra vera – e, conoscendoli, la useranno addirittura bene, loro.
• Ancora non hanno contattato nessun ospite; prima di farlo, aspettano che le canzoni siano a un punto di lavorazione tale da permettere di stabilire se ci vuole qualche voce esterna, invece di prezzolare ospiti random solo per farsi fàighi.
• A parte Rob Van Der Loo, che per mancanza di tempo ha scritto una sola canzone, tutta la band sta partecipando al songwriting; del resto, i mastermind supremi dominatori della band fanno terribilmente Anni Novanta.
• Non saranno trattati argomenti politici perché Mark ha le palle piene delle email dei bigotti (e diciamolo, il pubblico ha le palle piene delle canzoni-telegiornale). Probabile però che ci sarà la fisica quantistica.
Per i dettagli, leggetevi l’intervista; comunque, fra le altre cose da segnalare, il 22 novembre ci sarà l’Epic Metal Fest a Eindhoven, un festival organizzato e capitanato dagli Epica con un fottio di altre band fra cui Eluveitie, Fear Factory, Sepultura, Moonspell, Delain, Periphery, Scar Simmetry e Dagoba. Mark dice che sono stati contattati da una legione di band poracce in cerca di quindici minuti di gloria riflessa, ma che sono state gentilmente sfiga-zonate per mancanza di tempo e spazio; comunque, se la cosa va a buon fine, tenteranno di organizzare altre edizioni.
Molto più sfiziosa è invece la notizia su un misterioso progetto speciale che non sarà un album. Alla domanda se piacerebbe loro scrivere un’altra colonna sonora tipo The Score, Mark per prima cosa dice che al momento la priorità va all’album, che lo farebbero solo se contattati da qualche regista (e non, tipo, per soddisfare i capricci d’infanzia), e che comunque hanno in cantiere, dopo l’album, un progetto diverso da The Score, ma anche da un album tradizionale. Niente altri dettagli, per cui chissà cosa sarà. Un live DVD filmato su un iceberg alla deriva per raccogliere fondi contro il riscaldamento globale? Un documentario sulle specie in via d’estinzione? Sono curioso e ne ho timòre a tempo stesso.

True, il nuovo video degli Amaranthe

A volte mi chiedo se nei contratti con le case discografiche ci sia una clausola che obbliga le band a far uscire almeno una ballad come singolo per ogni album, anche quando si tratta di una delle uniche due canzoni loffie del disco (per fortuna almeno non era Over And Done). Comunque, becchiamoci questa True degli ABBAranthe con Jake E in versione bimbominkia punkabbestia con la cresta rossa e Elize fRYDa in versione Cigno Nero, ovviamente controparti cresciute dei due bambini protagonisti del video.


Con la ragazzina che fa la ballerina di danza classica e il ragazzino che fa hockey, questo video è talmente gender-proof che potrebbero anche passarlo sulla tv italiana. E onestamente, magari: il giocatore di hockey biondo nella squadra di Jake E merita davvero tanto!
Comunque, il motivo di quest’esplosione di sport? Ce lo scrivono bianco su nero alla fine: Trust Your Dreams! Anche quando per ballare en pointe vi serve il tacco quattordici. Vabbè, torniamo ad ascoltarci l’album e tiriamo fuori i tormentoni da discoteca, che è meglio.

mercoledì 4 novembre 2015

Amy Lee non ha progetti per il futuro prossimo degli Evanescence

E dove sta la notizia, chiederete voi? Da nessuna parte: era chiaro come il sole e l’unica cosa che poteva metterlo in dubbio era l’assunzione fissa di Jen Majura invece dell’ennesimo turnista al posto di Terry Balsamo. Comunque, abbiamo la conferma direttamente dalla Pescivendola, in esclusiva sulla prossima intervista per Rolling Stone.
Ad ogni modo, il sito pubblica qualche stralcio in anteprima. Vediamo cosa ha da dirci la Pescy, specie pesché si sente odore di album solista.
Sono al lavoro e faccio musica con l’intenzione che la gente la senta, a questo punto. Non so dei progetti con gli Evanescence. Non ho notizie o piani per roba nuova degli Evanescence, ma musica mia, di sicuro. È bello fare cose diverse tutte insieme, nel senso che sento di non esercitare un solo muscolo. L’idea è mostrare un altro lato di me oltre a quello che le persone già conoscono di me come “la ragazza degli Evanescence”. È figo poter mostrare cos’altro so fare.
Per quanto riguarda i prossimi concerti in programma con la band, la Pescivendola ci dice:
Ci hanno offerto di fare l’Ozzfest Japan all’inizio dell’anno, e ho pensato: “Diciamo di sì”. Ho aggiunto tre date negli U.S. così potremo fare un po’ di pratica prima di fare un grande concerto in cui tutto è fuori controllo. Sarà bello rivedere i fan e terrò gli occhi aperti per altre opportunità, probabilmente tipo l’anno prossimo. È un grande dono avere questo bagaglio di canzoni che le persone conoscono. Cantare Bring Me To Life mi rende molto felice. E non mi sento tanto scollegata da non poter cantare My Immortal, anche se non è più ciò che sono esattamente. Sì, sono cresciuta da allora. Non scriverei quella canzone oggi, ma è diventata una bellissima parte della mia storia e quella dei miei fan.
Ora Pescy, tesoro, chiariamo le cose: una canzone come My Immortal non l’avresti scritta nemmeno diciotto anni fa perché, come hai ribadito a più riprese, è una canzone di Ben Moody. Però è bello vedere che almeno non la schifi più come otto anni fa. In compenso, ottima quest’idea di mostrare che puoi fare anche cose diverse. Per cui, per l’ennesima volta, a quando quest’album solista? Guarda che Emilia Clarke aspetta.



Simone Simons intervistata dal Corriere

Fermi tutti, perché questa sì che è una notizia. Fino a poco tempo fa, l’unico corriere che si filava gli Epica in Italia era quello che ci portava i CD preordinati sul sito perché chissà quando sarebbero arrivati nei negozi nostrani, ma in vista delle due date italiane (Trezzo Sull’Adda stasera e Bologna domani), la Simoncina è stata intervistata nientemeno dal Corriere di Bologna, la variante locale del Corriere della Sera.
L’intervista potete leggerla tranquillamente qui, ma ripercorriamo insieme qualche chicca:
• Mi traducono “lyrics” con “liriche”;
• Sempre puntuale, la stampa nazionale va a ripescare domande vecchie di un decennio, fra cui perché il nome, è vero che fanno symphonic death metal, hanno suonato davvero con un’orchestra, siete socialmente impegnati, cosa pensi della religione e cose che il resto del mondo ha smesso di chiedere loro da almeno sette anni.
• C’è qualche domanda un filo più interessante, tipo “Come la maternità ha influenzato la vita del gruppo”.
• Chiede di descrivere con una parola le prime band che saranno uscite scrivendo “elenco complessi metal” su Google.
• Altre quisquilie tipiche di un’intervista a un musicista.
Insomma, nulla che non sapessimo già da sempre o potessimo scoprire leggendo qualsiasi altra intervista degli ultimi dieci anni, ma hey, per i lettori del Corriere saranno sicuramente novità interessanti, posto di arrivare a pagina 46. Intanto, la Simoncina è comparsa sulla stampa nazionale: prendete e portate a casa, #poracce!