Guida ai soprannomi e alle running gag

Per chi è poco familiare con questa o quella cantante del metal, alcuni dei soprannomi che usiamo qui su Epilla potrebbero sembrare strani o poco comprensibili. Per cui, ecco una lista dei soprannomi e delle running gag di tutte le cantanti che compaiono (o compariranno) più o meno regolarmente sulle pagine di Epilla. Man mano che si aggiungeranno, le metteremo anche qui.

Cavallyn è una bella ragazza. Anche con quel portaerei di mento.
Ailyn, Cavallyn, Mascellyn o la Pilastra: è bella, elegante e, a differenza di certe colleghe mediterranee, dopo alcune figure non proprio ottime si è messa sotto, ha studiato ed è migliorata. Ma ha un mento che richiede un codice d’avviamento postale proprio. Pilastra perché in realtà si chiama Pilar.

Ricordate: è mangiare carne che rende aggressivi!
Alissa White-Gluz, Animalissa: è l’amica vegan-militante che tutti abbiamo oscurato dalla dashboard di Facebook; è attiva sul sito della PETA, fa le crociate contro la dieta onnivora argomentando con “fai ricerche per conto tuo”, odia le pellicce, tiene conferenze sul suo stile di vita a basso impatto ambientale con addosso completi di similpelle 100% derivati dal petrolio, e si tinge i capelli col colore più chimico in circolazione, purché sia rigorosamente testato sui bambini del Biafra e non sugli animali. Che fatica essere persone moralmente integerrime!

Quando l’Amanza è sul palco, o la noti, o la noti.
Amanda Somerville, l’Amanza o l’Amandona Internazionale: così soprannominata per la sua presenza, come dire… massiccia all’interno della scena metal. Suvvia, trovate un posto nel metal dove non sia andata a ficcanasare e/o fare la sfasciafamiglie (vero, Pavimenta?)!

Pescy ha sempre detto di amare l’oceano…
Amy Lee, la Pescivendola (o Pescy): toglietela dallo studio, mettetela su un palco, datele un microfono e inizierà a strillare a più non posso neanche fosse al mercato. Una delle canzoni di The Open Door come working title aveva Tuna Afternoon, liberamente interpretato come Pomeriggio al Mercato Rionale del Pesce. Come se ci servissero ulteriori conferme.

Lagnette PUÒ.
Anette Olzon, Lagnette: tanto tempo fa, in un paese lontano lontano, girava il mito che Anette non sapesse cantare; in seguito si scoprì che non aveva nulla che non andasse (beh, per lo meno rispetto alla media delle cantanti metal) ed erano semplicemente le canzoni a non valere niente. Ma qui su Epilla non si fanno favoritismi: il soprannome resta.

Quando Mamma Anneke sorride, crescono le margherite.
Anneke van Giersbergen, Mamma Anneke o l’Annarella: avete mai provato a stare nella stessa stanza di Annarella (italianizzarla in “Annetta” avrebbe portato confusione con Anette) senza provare l’istinto irrefrenabile di abbracciarla? Beh, test clinici dei ricercatori L’Oreal, che le forniscono le milioni di tinte diverse che si fa ad ogni nuovo album, dimostrano che è impossibile.

Charlotte e le sue ormai onnipresenti cosce affora.
Charlotte Wessels, Coschotte: è bella, brava, talentuosa e in una band in piena ascesa. Eppure, ultimamente Charlotte ha deciso di puntare quasi più sulle sue gambe che sulla voce. E va bene, direte voi, se lo può permettere. Ma Epilla non perdona.

UI OLL COM FROM DI MODIR EN TU HER UI SCELL RITERN!
Chiara Malvestiti, Modir o ChiaVa Dendrofila: in quanto grandissima cantante nostrana che ha inventato il rivoluzionario genere del Post-Opera, il suo titolo ufficiale completo sarebbe Sua Maestade Reale Divina Imperiale Chiara Gaia Malvestita Dendrofila Dusk The Phoenix Siren Princess Falcon Agilità Coloratura Tessitura Ricamo Merletto Drammatico Drama Queen Chi Più Ne Ha Più Ne Metta Soprano Wiccan Scoppiata Grande Madre Dea Casta Della Luna I Venti In Coro Cantano Il Suo Nome Signora Di Magia La Forza Sua Primeva La Nostra Infausta Razza Punirà Earth Is Her Body Water Her Blood Air Is Her Breath And Fire Her Spirit Gran Sacerdotessa Di Se Stessa Grande Strega Degli Elementi Uniti Nel Pentacolo Lilum Farfalla Ariel Sosia Di Cindy Lauper Versione Cartomante Angelica Crysalys I, ma per ragioni di spazio (e pronuncia inglese) la chiameremo semplicemente Modir. E il titolo nobiliare (da leggeVe con la eVVe moscia peV faVe più Voyal) non è nemmeno il suo unico elemento di pesantezza: l’altro ovviamente è il suo celebre vibrato (cosa credevate, maligni?!).

Chibimbaminkia once and forever.
Chibi, Chibimbaminkia: sotto sotto tutti sognano di poter continuare a fare i quindicenni darkettini attratti dalle cose creepy per tutta la vita, ma arriva un momento in cui bisogna almeno cominciare a conciarsi da adulti e andare avanti musicalmente. Non per Chibimbaminkia, che ha deciso di continuare a fare l’Alice nel Wonderland de’ noartri e pubblicare album identici per tutta la vita.

Sai dove te la infilo quell'H? Tutte e quattro le gambette.
Cristina Scabbia, cHristina SenzaFottutaAcca: la cosa tragica è che è tutto vero. Giuro. Intorno al 2009, quando i Lacuna Coil facevano il boom in America, il suo nick su Myspace era “CRistina Scabbia (No Damn H in it!!!)”. Chissà se le sue campagne contro l’analfabetismo d'Oltreoceano hanno dato frutti; in ogni caso, considerato il livello medio di scrittura in Italia, questa è solo l’ennesima dimostrazione che in patria non se la fila di pezza nessuno…

I Know There's Something Going On parla giusto di corna.
Elize Ryd, Elize fRYDa o Elize-chan: essendo svedesi e tamarri, gli Amaranthe sono gli ABBA del metal. Gli ABBAranthe, in sostanza. Per logica, quindi, Elize Ryd è la fRYDa di turno. Oppure è Elize-chan, visto che quando parla ha la voce di una scolaretta uscita dal primo anime hentai.

La grazia, la delicatezza e la femminilità della Pavimenta.
Floor Jansen, la Pavimenta o la Strega Adele: la Pavimenta (traduzione letterale del suo nome) potrebbe essere stata separata alla nascita dalla Strega Adele di Final Fantasy VIII, la tirannica sovrana di Esthar che ha cominciato guerre e rapito ragazze in tutto il mondo. Il physique du role ce l’ha. Purtroppo, molte delle battute le capiranno solo quelli che hanno giocato a FFVIII; se non l’avete fatto, rimediate perché merita tantissimo.

Ridi, ridi, che se te becco…
Heike Langhans, What The Heike (o WTHeike): ogni tanto, Heike se ne esce su Facebook con delle teorie davvero strampalate che ti fanno rimanere lì a mormorare “What the heck Heike?!” con aria sconsolata. Speriamo solo non capiti su questo blog, perché sarebbe capacissima di snapparci via dall’Internet.

Wasn’t me!”. E noi non la contraddiciamo.
Kari Rueslåtten, la Piromaniaca: “Rumors were I lit the fire, I lit the fire then run away”. “What if I pointed a gun to your head? What if I pulled the trigger?”. “In my darkest hour I just killed a man”. “I drove all night, […] I thought I might shoot her”. “I think I’ll be a good mother to her as long as she keeps quiet, as long as she lies perfectly still”. Non so voi, ma io Kari non la farei arrabbiare…

La Prozia Livia, un fresco fiore di bosco!
Liv Kristine, la Prozia Livia o la Vegliarda: se vi capita di leggere un’intervista di Liv Kristine, tenete uno scottex a portata di mano, perché inizierà a colare miele da ogni pixel dello schermo. È una Principessa Disney fatta e finita, con tanto di amichetti del bosco che vanno nel suo giardino a mangiare le torte che prepara. Solo un filino stagionata, ma almeno si mantiene giovane dentro con il cosplay dei Vichinghi.

Marsèla e le sue orecchiette pendule e ricce da cocker.
Marcela Bovio, Marselìna Pane y Vina, Marselìta, Marsèla, la Mehihana, o la Cocker Spañol: non è razzismo, è che ci piace vincere facile – del resto, che je voi di’ alla Marsèla? A parte, forse, di lasciare in pace quei poveri capelli: a forza di tinte li ha massacrati tanto che hanno volume solo ai lati, facendola sembrare un cocker spaniel. Anzi, spañol, visto che è portatrice sana di quella brutta lingua.

Meri è nota per essere una vera signora!
Mariangela Demurtas, Meri Demurtaccisua o la Straccivendola: Meri per via del suo inglese fluente, Demurtaccisua per la classe ed eleganza che la contraddistinguono. Anzi, ultimamente è TheMurtaccisua, perché fa più internèiscional. Collega di Pescy a Piazza Tola (il mercato per antonomasia di tutti i centri del sassarese), vende stracci spacciandoli per costumi di scena.

No, non è photoshop: è la voce della Marjuanna che è psicoattiva.
Marjan Welman, la Marjuanna: calma i nervi, dà dipendenza, è evocativa e viene dall’Olanda. Secondo alcuni studi, può anche causare brutte crisi di astinenza se non esce un nuovo album a intervalli regolare. Con questo non vogliamo assolutamente mettere fretta agli Autumn. Proprio no. MUOVETEVI.

Passa il tempo e Sharona Milfona fiorisce.
Sharon den Adel, Sharona Milfona: sulla soglia dei quaranta, Sharon è una MILF con i fiocchi: gnocca, tettuta, senza una ruga e pure Madre Terra prima che facesse figo. E italianizzando il nome fa pure rima.

La Silgia: flawless come il suo make up.
Silje Wergeland, la Silgia: ecco un’altra che cosa je voi di’? Brava, simpatica, non si spara le pose e fa pure buona musica. Non resta che italianizzarle il nome, e c’è da dire che suona davvero bene.

Smoontalostyle con l’ombretto giallo canarino!
Simone Simons, la Simoncina o Smoontalostyle: testimonial inconsapevole di Epilla 2000, la Simona è un’altra a cui viene voglia di strizzare le guanciotte senza darle tregua. Tranne quando si improvvisa fashion blogger su SmoonStyle: tesoro, sei olandese, non ce la puoi fare; lo stile lo smonti.

Tamarrja “Derp” Terrunen.
Tarja Turunen, Tamarrja Terrunen (o Tamj): principalmente perché fa assonanza col suo nome e cognome, ma trovate una sola canzone in cui ha cantato, da solista o con la band, che non sia una colossale tamarrata. Fra l’altro, il nome Naituiss ha avuto origine dal modo improbabile con cui lo pronunciava lei i primi tempi.

La Tuomassa e il suo sguardo birichino!
Tuomas Holopainen, la Tuomassa (o la Tommasina): ha un tag tutto suo nonostante gli altri maschietti finiscano tutti insieme indiscriminatamente perché, con l’ego che si ritrova, è una primadonna ad honorem. Le tonnellate di eyeliner e i cosplay di Johnny Depp non aiutano la sua mascolinità.

La Santa durante un’estasi mistica.
Vibeke Stene, Santa Vibeke da Sokndal (o la Vibecca): e che je voi di’, alla Vibecca (nome italianizzato)? Quando apre bocca, la sua è un’apparizione mistica che nemmeno a Medjugorje. Non è un favoritismo, è semplicemente così; fra l’altro, visto che non è invecchiata di un giorno, gira voce che sia lei a vampirizzare la giovinezza di Liv Kristine facendola sembrare quarant’anni più vecchia di quanto non sia.

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