Ora, non sono un hipster, ma mi risultata che i vinili inizino a frusciare non appena si posa l’ago sul disco, e che la musica cominci quando, dopo qualche giro, si arriva alla traccia registrata. I Naituiss ci insegnano invece che il fruscio parte non appena il disco inizia a girare e la musica quando si posa l’ago. Probabilmente è un test: se riescono a farci credere questo, potranno darci a bere tutti i panegirici che sparano su Endless Forms Most Beautiful nel nono capitolo dello studio diary.
Stavolta parlasi di missaggio e mastering, e dove pensate che si vada a parare con tutto il discorso su “trent’anni fa bisognava fare tutto con 24 tracce, oggi la rock band media ne registra 60”? Ovviamente a un altissimo momento di celodurismo holopaneniano in cui veniamo a sapere che, a fronte di 250 tracce riproducibili da un computer, l’ultima canzone dell’album ne aveva circa 600, molte delle quali il tecnico ha dovuto unire al più presto per non far esplodere lo studio. Il messaggio è chiaro: i lavoro è mastodontico, quindi sarà sicuramente buono; l’importante sono le dimensioni, non l’uso che se ne fa. E che cosa dicono i fan dei Naituiss comunque vada? (semicit.)
Comunque, è interessante sapere che si parla di poche tracce strumentali per la band più una trentina di tracce vocali: tutto il resto sono effetti sonori, orchestra e coro; poi sono cattivo io quando dico che ormai ai Naituiss manca la sostanza e che fa tutto Pip Williams.
Altra cosa fondamentale è che dovremo comprarci tutti un impianto stereo professionale per poter apprezzare l’album nella sua complessità. Siamo avvisati: se sul computer fa schifo, è colpa delle casse, non della Tuomassa.
In conclusione, il narratore prevede già che il nuovo album sarà ascoltato da milioni di persone niente meno, ma veniamo a sapere che uno degli ingegneri lì non si prenderà nemmeno la sbatta. Infatti, non ha più ascoltato un intero album dei Naituiss missato e masterizzato dai tempi di Once (non specifica, quale, quindi presumo la versione 1.0). Come se si fosse perso qualcosa di diverso da allora…
Comunque, è interessante sapere che si parla di poche tracce strumentali per la band più una trentina di tracce vocali: tutto il resto sono effetti sonori, orchestra e coro; poi sono cattivo io quando dico che ormai ai Naituiss manca la sostanza e che fa tutto Pip Williams.
Altra cosa fondamentale è che dovremo comprarci tutti un impianto stereo professionale per poter apprezzare l’album nella sua complessità. Siamo avvisati: se sul computer fa schifo, è colpa delle casse, non della Tuomassa.
In conclusione, il narratore prevede già che il nuovo album sarà ascoltato da milioni di persone niente meno, ma veniamo a sapere che uno degli ingegneri lì non si prenderà nemmeno la sbatta. Infatti, non ha più ascoltato un intero album dei Naituiss missato e masterizzato dai tempi di Once (non specifica, quale, quindi presumo la versione 1.0). Come se si fosse perso qualcosa di diverso da allora…