sabato 16 agosto 2014

La copertina di Vervain, il nuovo album di Liv Kristine

Non c’è modo di fermare la Prozia Livia: in qualsiasi salsa decida di presentarsi, sia questa solista o con marito & compagni, almeno un album all’anno ce lo tira fuori. Stavolta, dopo il terrificante Libertine, ci riprova e presenta la copertina di Vervain, il suo quinto album “da solista” (sempre scritto e prodotto dalla stessa gente che si occupa dei Leaves’ Eyes). L’uscita è prevista il 24 ottobre in Europa e, secondo la Napalm Records, “promette grandi melodie, strutture che restano in testa e ovviamente la sua voce di classe mondiale” e “un capolavoro rock dal sound incomparabile, poliedrico e in ogni canzone in una un’altra forma a metà fra luce e oscurità” (sintassi portami via). Dopo l’ultima volta, non penso che mi fiderò delle lodi della casa discografica, ma per lo meno stavolta conservano un briciolo di dignità e non promettono di far risorgere i Theatre of Tragedy.


Per quanto riguarda la copertina, niente vestito rosso rimodernato, stavolta, ma riflesso allo specchio (perché una sola Prozia non bastava), filtro low-fi che va tanto di moda, monocromia e un paio di quintali di beauty retouch in Photoshop. Fra le altre cose, la verbena, citata nel titolo, è una pianta che, secondo la saggezza popolare, aumenta gli ormoni sessuali (eww, davvero Liv?), può indurre l’aborto (purtroppo non di Libertine) e sollecita la lattazione. Il che è buono a sapersi: ero convinto che il décolleté della Prozia continuasse a lievitare in ogni copertina per colpa del filtro fluidifica.

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