Ahhh! Musica qua, musica là, ma in realtà sono queste le notizie che voglio vedere su Epilla! Gossip, bitchfight, drama! E ringraziamo Kim Dylla, in arte Vulvatron, ex cantante dei Gwar, per avercene regalato un po’ tirando in mezzo anche Danny Leal degli Upon A Burning Body.
Tutto è cominciato al Heavy Montréal, festival metal canadese: Vulvatron, che è una wrestler professionista, si trovava lì per un evento di wrestling sponsorizzato da 70,000 Tons Of Metal. Circostanze non meglio specificate hanno portato alla scrittura di un post su Facebook da parte sua, che è stato poi casualmente rimosso… non prima di aver però scatenato un vespaio che ha portato la nostra campionessa di eleganza a rilasciare una dichiarazione a LambGoat.
Il mio messaggio era che non puoi venire a palpare il culo a donne sconosciute random, quando ti spingono via dire loro “Fanculo puttane, mi scopo donne migliori ogni giorno”… e non aspettarti che qualcuno si difenda. La security non si vedeva da nessuna parte, quindi ho pensato fosse meglio metterlo fuori gioco fino al loro arrivo. L’ho colpito sugli occhiali con la mia birra e poi l’ho bloccato in una presa soffocante in dieci secondi. L’ho buttato fuori dalla nostra area e gli ho detto: “Non trattare le donne in quel modo, emerita testa di cazzo”. È tornato con cinque amichetti (mi chiedo per cosa abbia detto loro di aver bisogno di aiuto…) ma per allora avevamo raggiunto la security. Stava ancora sbraitando di voler picchiare delle “puttane”, quindi l’hanno accompagnato fuori, e lui ha detto: “No sapete chi sono? Sono un musicista che suona qui!”
Complimenti, Vulvatron! Hai il nome perfetto per fare la supereroina che difende i diritti delle donne oppressi da quei maiali degli uomini, e non hai paura a rendergli onore! Fra l’altro, se c’è una cosa al mondo che adoro sono le femministe vestite da strappafiletti che riescono a combattere il Patriarcato e mostrare contemporaneamente tutta la pelle che è legale non coprire.
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\m/ EMPOWERMENT! \m/ |
Il problema di tutto ciò è che,
prima che diventasse una lotta per i diritti delle donne molestate mentre la security femminicida se ne frega, l’intera faccenda aveva molto più i contorni del bitchfight fra sottoculture pseudoalternative nel cortile del liceo. Ecco infatti uno screenshot del post originale di Vulvatron, gentilmente preservato da
LambGoat:
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Dovrò creare la punteggiatura ex novo per dare un senso a questo post e tradurlo. |
Quindi a quanto pare il tizio che ho preso a calci in culo ieri notte era il cantante di qualche xxsceneemocorexx band chiamata Upon A Burning Body. Immagino che non ci fossero abbastanza ragazzine emo sedicenni che gli si tiravano addosso dopo che ha aperto sul quella merda del baby stage, quindi è venuto a molestare le nostre ragazze. Grosso errore. Ad ogni modo, per tutti quelli che vanno a qualche show in cui quel pezzo di merda suona, il suo cazzo è così piccolo che se va a cercare ragazze random, diventa belligerante e molesto se lo respingono o non sanno “chi è lui”. Immagino non si farà più foto su Instagram con quegli occhiali ironici, se non altro. ;) La rissa più facile della mia vita.
Sniff sniff, sniff sniff. Improvvisamente sento odore di “Vattene via, emo, questo è un posto per metallari tVueeee!!! \m/”, e la faccenda del femminismo mi sembra più una giustificazione per aver fatto la bulletta di quartiere. Tralasciando che le femministe che lottano contro il Patriarcato mostrando tutta la pelle che possono le adoro ancora di più quando sminuiscono le dimensioni dei peni di quelli che insultano. Devi averne visti molti per fare il paragone, ve’? Ahem, voglio dire, EMANCIPAZIONE!
Fatto sta che gli Upon A Burning Body non hanno commentato nulla a riguardo. Sicuramente, nel headcanon di Vulvatron è per la vergogna di Danny Leaf essersi fatto pestare da una ragazza. Solo che un certo Kevin Joel, a quanto pare testimone oculare della vicenda, non sembra essere molto d’accordo.
Avete chiesto alla ragazza, ma non avete chiesto a nessun altro? Mi sembra fazioso. Ecco ciò che ho visto stando a due metri dall’“incidente”.
Questa signora e le sue amiche erano molto aggressive e chiaramente ubriache. Alcune di loro non avevano nemmeno i giusti braccialetti e non dovevano stare in quell’area. Danny ha chiesto a una di loro dove fosse il bagno e le amiche di lei gli hanno dato una risposta sarcastica e maleducata, alla quale Danny ha risposto con qualche battuta. Allora è arrivata Kim, che ha tentato di suonare un pugno a lui, che non se lo aspettava… non si è fatto male, non è stato colpito, non ha risposto al colpo e non c’è stata una “rissa”. L’intero incidente si è svolto letteralmente in trenta secondi in un luogo decisamente pubblico con la security lì accanto.
Per tutto il tempo, i ragazzi degli UABB sono rimasti calmi e composti, mentre questa signora e le sue amiche ridevano e dicevano alle loro amiche che se fossero andate a suonargliele loro non avrebbero potuto fare nulla perché erano ragazze.
La band non ha menzionato la cosa perché è un non-evento talmente stupido che è stato risolto sul momento, anche se ora lo si sta gonfiando. Gli UABB sono fra le persone più umili, dedite al lavoro e rispettose che abbia incontrato nell’industria musicale, ed è folle assistere alla diffusione di bugie e disinformazione così palesi.
Avevo la fotocamera con me, ma ho scelto di non filmare l’incidente perché non non vado a caccia di gossip fra celebrità, e quelle ragazze stavano facendo una scenata… ma poi lei ha iniziato a mentire alla security, ridere con le sue amiche ed essere poco professionale, così ho scattato qualche foto e video di loro, e anche di Danny che ne parlava subito dopo, calmo e composto. Ho spedito il materiale alla band, ma non penso che ci sia bisogno che commentino questa stronzata sensazionalista. Io ne parlo solo perché non trovo giusto vedere tanta disinformazione e odio che viene da gente lontana 2000 miglia.
Quindi? Dove sta la verità? Difficile a dirsi. Considerando, però, che prima che Vulvatron correggesse il tiro trasformandolo in un “Gurrlpauah, muori patriarcato!” l’intera faccenda era più un “Emo dimmerh, muori poser!”, un paio di idee ce le avrei.