giovedì 13 agosto 2015

I Within Temptaton potrebbero tornare un po’ più orchestrali

Arriva un momento, nella vita di un musicista, in cui non si sa più cosa dire. Ad esempio, quando si fa parte delle truppe di Sharona Milfona e nelle interviste chiedono: “Che direzione prenderà il prossimo album?”. Se sei un “maestro” osannato puoi benissimo rispondere: “La solita roba che faccio da tutta la vita, ma questa volta dirò che è più cinematic perché fa figo” e te la cavi così; ma se sei Ruud Jolie cosa dici?


Lasciamo che le idee arrivino e vediamo dove ci portano”, ha risposto a Jägermeister nel backstage del Bloodstock 2015, aggiungendo: “Penso, da quel che ho sentito, che le idee saranno di nuovo un po’ più orchestrali, ma non si sa mai”.
Stanno già pensando a un nuovo album?
Sì, ci stiamo decisamente pensando. Ma inizieremo dopo i festival estivi”.
E quando si tratta di scegliere tra piacere ai fan a tutti i costi o portare avanti l’evoluzione del sound della band?
Penso che la cosa più importante sia continuare a essere genuini. Se si paragona il nostro primissimo album, Enter, in cui ancora non suonavo nemmeno, con l’ultimo, Hydra, sono completamente diversi. Sono sicuro che abbiamo perso un sacco di fan dell’epoca, ma ne abbiamo guadagnati di nuovi con quest’album. Ovviamente è molto importante continuare a evolvere. Non siamo il tipo di band che ha trovato una formula e continua a espandere quella, come gli AC/DC o che so io. Non che ci sia nulla di sbagliato, ma semplicemente non siamo quel tipo di band. E credo sia inevitabile perdere qualcuno qua e là.

Beh, fossi in Ruud non mi porrei proprio il problema: se i fan non riescono a stare al passo, che li lascino indietro. Non credo che se ne sentirà la mancanza, e comunque è pieno di band che non sono cambiate di una virgola pronte a prenderli a bordo. Personalmente, trovo molto più irrispettoso verso i fan continuare a produrre lo stesso album per tutta la vita: lì diventa palese che non ti interessa di regalare qualcosa di nuovo ai fan storici, ma punti a quelli nuovi che non ti hanno mai sentito prima e non si sono ancora stancati.
Quanto al nuovo album, stiamo un po’ a vedere. C’è solo da sperare che non si dimentichino del tutto l’elettronica. E soprattutto che Sharona Milfona si dia un colpo di smerigliatrice alle corde vocali e non le maltratti troppo durante i festival, ché ultimamente diciassette anni di canto senza tecnica iniziano a farsi sentire un po’ troppo.

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