Per chi non li conoscesse, sono gli imbucati che mi hanno fatto passare una brutta mezz’ora prima dell’arrivo dei Theatre of Tragedy sul palco a Londra nel 2010. Capitanati da Emily Alice Ovenden delle Mediæval Bæbes (che non capisco che ce la tengano a fare), sono la canonica band power-sympho-cosplay metal che si prende troppo sul serio per come si concia, e che ricordo solo quando mi capitano sotto gli occhi sfogliando le band poracce su last.fm, e unicamente perché sono stati la mia peggior esperienza live di sempre (e ho all’attivo due live degli Ambeta Down come spalla degli Epica). Giuro, ad una certa la Emily Alice ha blaterato qualcosa su “find her goblet” e si è allontanata verso il retro del palco per recuperare un calice di ceramica che ha poi esibito al pubblico. L’avesse almeno aiutata a cantare nella stessa tonalità del resto dei musicisti; e invece neanche quello.
Seriamente, armature e corna di cervo? |
Fatto sta che questo dicembre sono pronti a sciorinarci Shadows Of A Broken Past, l’ennesimo calderone di magia, cavalieri, amori infelici e cliché epici che ha smesso di andare di moda già da anni. Dai, con titoli come The King’s Ruin e Sword Of Destiny cosa ci si può aspettare? E ce lo conferma anche The Key, la canzone che hanno lanciato come promo per l’album. Chi riesce ad ascoltarla per intero vince un biscotto. E pensate che io me ne sono sorbito mezz’ora per non perdere la prima fila. Solo per amore dei Theatre of Tragedy, una follia simile.
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