No, vabbè. Non mi sarei dovuto arrabbiare. Che la Prozia Livia abbia approfittato dello split dei Theatre of Tragedy per capitalizzare sul loro nome a ogni pie’ sospinto non è una novità, già con Libertine prometteva rimandi alle loro sonorità che, se ci sono stati, non sono pervenuti in mezzo al bordello che è quell’album. Ma che Raymond Rohonyi abbia praticamente sfasciato la band, detto ai fan di buttare i vecchi cd nella spazzatura e ora sia tornato così sui suoi passi, beh… un mese e mezzo e ancora non l’ho mandata molto giù.
Come da locandina, quest’inverno la Vegliarda e il suo ex storico si riuniscono per un mini-tour in Russia che toccherà non solo gli highlight (?) solisti di lei, ma anche il repertorio storico della band. Roba che se scrivevano “Theatre of Tragedy” ancora più in grande l’avrebbero potuta spacciare per una vera reunion, ma tant’è.
Dato che sono a corto di ironia e mi restano solo i cristoni, parliamo piuttosto di gossip: giusto il mese scorso, Raymond ha annunciato su Facebook di essersi separato dopo cinque anni dalla mogliettina brasiliana perché, dopo averla conosciuta nel backstage di un concerto, sposata e portata in Norvegia, si è ritrovato, mi pare di capire, con un palco di corna. Anche se poi hanno continuato a scambiarsi tag e post su Facebook, vallo a capire.
Però insomma, considerando che ha mantenuto buoni rapporti con la Prozia per tutti questi anni e ora saranno sullo stesso tour bus… chissà. In fondo, all’Alex Trøll piace indossare gli elmi vichinghi, no?
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