Ho una confessione da fare: quando penso agli ABBAranthe, purtroppo la prima associazione mentale che faccio è con la brutta canzone omonima dei Naituiss (anche perché diciamocelo: la loro proposta musicale evoca più quella, che conosceva anche il mio collega di università Britney Spears-dipendente, piuttosto che The Amaranth dei Draconian).
Ebbene, da oggi l’associazione mentale sarà ancora più forte, visto che Elize fRYDa ha tentato di fare il colpaccio e infilarsi nel carrozzone Eurovision come rappresentante della Svezia. E nemmeno sola: si è fatta accompagnare dal tenore svedese Rickard Söderberg, allievo del Royal Danish Theatre di Copenhagen, specialista in musica barocca, attivista e, in buona sostanza, la risposta svedese in salsa vichinga a Conchita Wurst. No, sul serio.
Così, fra volute di fumo e paillettes, ieri sera la nostra Elize ha calcato il palco della Friends Arena di Stoccolma per la prima manche delle semifinali del Melodifestivalen 2015, lo show preliminare per sfornare il rappresentante svedese, in una mise che, a confronto con il suo beau, è perfino sobria. E far apparire sobria quella che, alla fin fine, è la front woman di una band metal è un’impresa di tutto rispetto.
La canzone, dal titolo One By One, onestamente non è nulla di che: una ballata melensa delle più stereotipate con abbondanza di sviolinate sintetizzate e qualche beat elettronico. Roba che Loreen con Euphoria si mangia in un sol boccone, parlando di passati rappresentanti svedesi di spicco. In compenso, ha il merito di farci sentire per la prima volta la voce di Elize – intendo senza le vagolate di filtri che gli ABBAranthe le mettono addosso.
Praticamente è Alex Krull in drag. |
La canzone, dal titolo One By One, onestamente non è nulla di che: una ballata melensa delle più stereotipate con abbondanza di sviolinate sintetizzate e qualche beat elettronico. Roba che Loreen con Euphoria si mangia in un sol boccone, parlando di passati rappresentanti svedesi di spicco. In compenso, ha il merito di farci sentire per la prima volta la voce di Elize – intendo senza le vagolate di filtri che gli ABBAranthe le mettono addosso.
Purtroppo, fra i concorrenti c’era anche Eric Saade e contro le sue orde di fangirl si può ben poco: Elize e il suo amico sono stati snobbati e non sono finiti nemmeno fra i ripescati per la finale. Però prendiamoci un momento per considerare l’importanza storica del momento: una cantante metal se la tenta all’Eurovision così, a viso aperto e senza apologie! Sono ben finiti i tempi in cui la Tuomassa di vergognava come una ladra (nonostante Sleepwalker sia probabilmente la canzone migliore di tutto il suo repertorio): il prossimo passo sarà portare il metal in tv!
Ah, già: dimenticavo che gli ABBAranthe in realtà fanno dance.
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