mercoledì 24 dicembre 2014

Gli (i?) Whyzdom preparano il terzo album

Qualcuno se li ricorda più, gli (o i?) Whyzdom? (Non ho mai capito che articolo usare con loro). Se la risposta è sì, di sicuro è per il magnifico debutto del 2010, From The Brink Of Infinity, e allora sappiate che nel 2012 è uscito il loro secondo album. Se la risposta è no, ci credo bene, perché il secondo album, Blind? del 2012, è stato un ottimo motivo per dimenticarli e ha spazzato via tutto ciò di buono che il predecessore aveva portato. Aggiungiamo l’avvicendamento di ben quattro cantanti – Telya Melan se n’è andata perché probabilmente aveva fiutato puzza di autoplagio, Clémentine Delauney è stata cacciata perché ha iniziato a fare featuring a destra e a manca mentre la band pettinava le bambole, Elvyne Lorient se n’è andata ad album già registrato, e ora c’è la nuova, Marie Rouyer – e praticamente abbiamo la versione symphonic e non gothic dei Sirenia: partiti bene, diventati trascurabili.

Comunque, i paladini dell’autoproclamato “Philharmonic Metal” (perché “symphonic” ormai è troppo inflazionato) non si arrendono e decidono di tornare in campo col terzo album. La scorsa settimana avevano promesso via Facebook notizie per questo mercoledì, e puntuali lo sono stati, riportando un comunicato ufficiale della casa discografica sulla loro pagina. Il nuovo album uscirà il 17 febbraio (giusto in tempo per cavalcare l’entusiasmo del singolo dei Naituiss) e il titolo sarà, rullo di tamburi…

Symphony For A Hopeless God

Dove tutti noi siamo Catelyn Stark.
Come dopo tutti i cambi di cantanti, le vocals non sono mai state più intense, belle, fighe, varie e quant’altro, bla bla bla, enfasi su mezzo-soprano per fare più musica operistica. Nero su bianco, veniamo anche a sapere che, visto che gli scorsi album si sono basati sull’orchestra sinfonica, sul coro lirico e sui riff metal, quest’album si baserà invece sull’orchestra sinfonica, sul coro lirico e sui riff metal, solo tutto più pompato e “cinematico” (fra un po’ inizierò a sviluppare gli anticorpi a questa parola).

Estremamente innovativo anche il concept: citando il post, il costante bisogno dell’umanità di affidarsi a una guida irrazionale nella loro vita, rinunciare alla libertà di pensiero, parola e azione in favore di ciò che chiamiamo “religione”. Massacri, genocidi, pulizie etniche sono state commesse troppo spesso in nome ella religione. Cosa ne penserebbe Dio se esistesse davvero?

Se ne fregherebbe altamente perché, essendo onnipotente, se volesse avrebbe ogni mezzo per cambiare le cose. Il fatto che non lo faccia significa che non gliene sbatte, e in ogni caso, non potrebbe essere hopeless. Ma tralasciando le disquisizioni teologiche con cui smontare il titolo, senza nulla togliere all’attualità dell’argomento… ha anche un po’ stufato. È uno degli evergreen del metal, del symphonic in particolare, sono state suonate e cantate talmente tante Embrace That Smothers a riguardo che ho perso il conto, e c’è davvero bisogno di scriverci sopra un intero nuovo album? E vabbè.

Riusciranno quindi gl… i… e che palle, les Whyzdom a risollevare una carriera partita brillantemente ma che si è arenata sotto il peso della sua stessa formula abusata? Un miglioramento lo possiamo già prevedere: qualunque sia la sua preparazione canora, Marie Rouyer non potrà fare una figura più barbina di Elvyne Lorient, che era di una monotonia e piattume agghiaccianti (anche perché le linee vocali lente e pigre non la valorizzavano affatto). Ma dato che le vocals erano solo uno dei troppi problemi di Blind?, e anche trascurabile se paragonato al songwriting ripetitivo e monotono, anche il futuro des Whyzdom appare abbastanza hopeless.

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